Namibia on the road: settimana 1

Namibia on the road: settimana 1

Ad agosto 2022 abbiamo fatto un viaggio meraviglioso in Namibia, che per tanti motivi resterà per sempre impresso nei nostri cuori.

Per chiunque volesse vivere emozioni forti e vedere con i propri occhi le bellezze naturali che ci sono in questo splendido paese, lasciamo di seguito il nostro itinerario della prima parte del nostro on the road in Namibia.

12 agosto: partenza da Milano

Siamo partiti da Milano il venerdì pomeriggio con Lufthansa. Avevamo uno scalo a Francoforte e siamo arrivati a Windhoek la mattina del 13 agosto.

13 agosto: arrivo a Windhoek e Kalahari

Arrivati in aeroporto e recuperati i bagagli abbiamo raggiunto il nostro referente di Namibian.org che ci ha portati in città dove ci aspettava la nostra auto a noleggio: la mitica Toyota Hilux 4×4 con tende sul tetto.

Il ragazzo dell’autonoleggio ci ha spiegato come funzionava l’auto e come utilizzare ogni singolo accessorio al suo interno. Una volta caricati i bagagli in auto ci siamo diretti subito al supermercato e abbiamo fatto spesa per i giorni a seguire.

Per chi come noi alterna campeggio e lodge diventa fondamentale fare spesa anche se comunque in ogni lodge e struttura c’è sempre un piccolo market.

La nostra prima tappa è stata il deserto del Kalahari, una zona caratterizzata da diverse tipologie di paesaggio. Dalle dune rosse alle praterie verdeggianti.

Siamo arrivati al nostro lodge (Kalahari Anib Lodge) nel tardo pomeriggio. Il tempo di fare il check-in e siamo ripartiti subito con la nostra guida per un safari al tramonto. Credo sia stata l’esperienza più sconvolgente. Questo perchè la giornata era stata intensa.. la mattina arrivati in città, la spesa, il viaggio fino al lodge e non sapevamo bene cosa aspettarci. Ma mai ci saremmo immaginati di commuoverci al primo tramonto namibiano.

Il safari ve lo consigliamo davvero tanto. Abbiamo visto per la prima volta diversi animali (struzzi, orici, springbok, gnu e giraffe) per poi concludere il giro su una delle dune rosse sorseggiando un gin-tonic, letteralmente abbagliati dalla luce del sole.
Abbiamo cenato al lodge davvero bene. Vi era un buffet ricchissimo a prezzo fisso.
La sera ci siamo addormentati guardando le stelle dalle nostre tende. Pura magia!

KALAHARI ANIB LODGE
Al Kalahari Anib Lodge ci sono safari in diverse ore del giorno. Il nostro era dalle 16.00 alle 19.00 compreso di aperitivo al tramonto.

Abbiamo alloggiato in una piazzola attrezzata: vi era bagno, tavolo, lavandino e prese elettriche.
La cena nel ristorante del lodge è facoltativa, ma la consigliamo per la varietà e qualità dei prodotti.

14 e 15 agosto: Sesriem e Deadvlei

Sveglia all’alba per sistemare le tende e ripartire alla volta di Sesriem. Abbiamo guidato per diverse ore e ci siamo sentiti in un film. Il paesaggio continuava a cambiare e abbiamo visto animali e uccelli lungo la strada.

Siamo arrivati a Sesriem nel primo pomeriggio. Al Sesriem Campsite avevamo a disposizione una piazzola abbastanza spartana, ma vicino ai bagni comuni (ci teniamo a precisare che i bagni sono pulitissimi poichè vengono sistemati più volte al giorno). Non essendoci molti turisti abbiamo avuto i servizi come se fossero privati, super top!

Abbiamo pranzato cucinando direttamente nella piazzola e dopo aver avuto un incontro molto ravvicinato con un orice che si era addentrato in campeggio, siamo andati alla Elim Dune.
Dal camp si arriva in pochi minuti al parcheggio da dove poi parte la scalata alle dune.
La vista è fenomenale!

La sera abbiamo cenato nel ristorante del lodge (menù fisso come in tanti altri lodge) dove si poteva scegliere tra piatto con carne o alternativa vegetale + riso + verdure.

Il secondo giorno sveglia ancor prima dell’alba (e non scherziamo!) per partire verso Sossusvlei. Fidatevi bisogna svegliarsi molto presto.

Per raggiungere Big Daddy o Duna 45 è necessario oltrepassare il gate che apre alle 6.30. Chi alloggia nel campsite ha l’accesso diretto e quindi è possibile mettersi in coda, mentre chi alloggia in altri lodge deve superare il gate del camp e poi il gate del Sossusvlei. Pertanto è importante svegliarsi presto! Le code sono assurde perchè l’obiettivo è quello di vedere l’alba dalle dune.

In molti partono dalla Duna 45 che si trova a 45 km dall’ingresso (30 minuti circa) e pertanto la prima che si incontra. Se volete vedere l’alba dalle dune è meglio fermarsi lì. Mentre se come noi vorrete scalare la Big Daddy con meno turisti possibile, vi consigliamo di proseguire oltre. Si raggiunge un parcheggio dove acquistare il biglietto per una navetta che in poco tempo vi porterà ai piedi della Big Daddy.
E’ possibile guidare anche in autonomia, ma c’è davvero molta sabbia e se non si è esperti si rischia grosso anche se si ha il 4×4. Scelta vostra ovviamente.

Siamo arrivati ai piedi della Big Daddy all’alba e da qui in 1 ora e mezza abbiamo fatto il trekking che ci ha portato, non con poca fatica, fino in cima! La fatica è tanta. Consigliamo di coprirsi bene per il vento, ma di viaggiare leggeri perchè camminare in salita sulla sabbia è davvero pesante.

Dalla cima poi potete scegliere se rifare il percorso dell’andata oppure se lasciarvi “cadere” fino al Deadvlei. Noi abbiamo preferito correre in discesa, davvero molto divertente!

Esplorato il Deadvlei e i suoi alberi secolari siamo tornati alla nostra auto con la navetta. Nel tornare al lodge ci siamo fermati alla Duna 45, la duna più fotografata e molto più semplice da scalare.

La sera abbiamo provato il ristorante di un lodge vicino al nostro che ci avevano consigliato: il Sossusvlei Lodge. Esperienza unica. Vi consigliamo davvero di provarlo poichè è aperto a tutti.

SESRIEM

Il campsite è dotato di lodge e piazzole. Inoltre vi è la piscina e un ristorante.
Si tratta del camp più comodo per accedere al deserto.

Alloggiavamo in una piazzola dotata di attacchi elettrici, acqua, ma i servizi erano pubblici.

16 e 17 agosto: Swakopmund e Sandwich Harbour

Sveglia presto e siamo ripartiti per raggiungere la costa, più precisamente Swakopmund. Abbiamo attraversato mille paesaggi differenti. Motivo per cui ci siamo fermati a fare diverse foto. E’ davvero incredibile come in poche ore si passi da paesaggi desertici a verdi praterie per poi arrivare all’immensità dell’oceano.

Tra le varie tappe lungo la strada ci siamo fermati alla stazione di servizio di Solitarie, nel bel mezzo del nulla. Qui abbiamo avuto incontri ravvicinati con le manguste e abbiamo mangiato quella che dicono essere la più buona torta di mele di tutta la Namibia.

Arrivati a Swakopmund abbiamo raggiunto le saline per poter fotografare e vedere dal vivo diverse specie di volatili: fenicotteri, pellicani e non solo.
Dopo aver girato in lungo e in largo sulla costa, ci siamo precipitati ad incontrare la proprietaria dell’appartamento che avevamo prenotato su Booking.com, Angela. Il nostro appartamento era a due passi dall’oceano e dopo aver fatto la spesa per i due giorni, siamo andati in spiaggia per godere di un tramonto incredibilmente romantico.

La sera abbiamo cenato in casa, approfittando della griglia Braai di cui era dotato l’appartamento.

La mattina seguente avevamo un tour in prenotato per raggiungere Sandwich Harbour. Ad attenderci di fronte casa c’era Lion, il nostro driver che ci ha portati a scoprire il famoso luogo dove le dune incontrano l’oceano.
Il tour prevedeva un’intera giornata tra le dune in 4×4. Abbiamo costeggiato l’oceano direttamente sulla spiaggia e visto le foche saltare tra le onde alla ricerca di cibo.
Infine abbiamo raggiunto Sandwich Bay dove ci siamo fermati per un pranzo preparato per noi da Lion. Dopo pranzo ci siamo incamminati per raggiungere una posizione strategica e goderci un panorama che ancora oggi ci sembra difficile da credere.
Pensate che se si è fortunati, è possibile vedere anche i delfini nuotare nell’oceano.
Scalata la duna più alta, siamo poi tornati all’auto e da lì siamo ripartiti per tornare verso casa, ma non senza aver prima fatto un vero e proprio percorso avventuroso in 4×4. Un su e giù tra le dune adrenalinico dove siamo riusciti a scorgere anche animali come sciacalli, aquile, orici e springbock.

La sera abbiamo cenato in un locale molto particolare, ricavato da un antico scafo di nave: il The Tug. Ottimi piatti e location davvero unica. Lo consigliamo!

SWAKOPMUND

L’appartamento che abbiamo prenotato era super confortevole. La proprietaria è stata deliziosa e se cercate un alloggio in zona velo consigliamo vivamente.
Cucina attrezzata, lavatrice, asciugatrice e garage.

18 e 19 agosto: Skeleton Coast e Palmwag

Partenza ancora prima dell’alba per cominciare la lunga giornata con direzione Palmwag.

La prima tappa della giornata è stata Cape Cross, dove vi risiede una grandissima colonia di otarie (una delle più numerose al mondo). Pazzesco poterle vedere nel loro habitat naturale così da vicino. La riserva di Cape Cross è stata creata nel 1968 per preservare foche e uccelli marini della zona.

Sulla strada ci siamo fermati anche ad ammirare anche alcuni dei relitti presenti come Zeila, uno dei più recenti (2008).

Abbiamo così percorso parte della Skeleton Coast, chiamata così forse per i numerosi naufragi avvenuti sulla costa a causa della nebbia che ne caratterizza la zona. Percorrere questa lunga strada vi permetterà di vedere paesaggi a tratti surreali e totalmente deserti. Motivo per cui è consigliato fare il pieno di benzina prima di varcarne la soglia.

All’ingresso della Skeleton vi verrà richiesto di registrarvi, così come all’uscita. Questo permette ai ranger di sapere se qualcuno è “disperso”. Noi stessi abbiamo aiutato una coppia di italiani che sono rimasti incastrati in una duna di sabbia con la loro auto. In questa strada non solo non passa quasi nessuno, ma non c’è campo. Così abbiamo avvisato che un’auto aveva bisogno di aiuto e in questo modo i ranger sono andati a recuperare i due italiani.

Nel primo pomeriggio abbiamo raggiunto la nostra meta: Palmwag. Il lodge dove alloggiavamo è stato uno di quelli che più ci è piaciuto. Pensate che mentre eravamo al bar, sono venuti a “trovarci” gli elefanti! Incontro del tutto inaspettato, che ci ha letteralmente fatto innamorare di questo posto.

La mattina seguente siamo andati ad esplorare la zona fino a raggiungere il sito di Twyfelfontein. Si tratta di un sito patrimonio UNESCO noto per gli oltre 2000 dipinti rupestri e graffiti risalenti all’età della pietra. Qui abbiamo avuto una guida che ci ha permesso di apprezzarne ogni singola parte.ì, ma soprattutto di apprenderne la storia. Prima di ripartire verso il lodge ci siamo fermati anche alle Organizzazioni Pipes. Sono una formazione rocciosa che comprende un gruppo di basalti colonnari che somigliano alle canne di organo.. e suonano pure!

Nella strada di ritorno abbiamo incontrato giraffe e altri animali per poi rivedere ancora elefanti al lodge. Cena al ristorante e prima di addormentarci ci siamo goduti un cielo stellato stupendo.

PALMWAG

Il camp dove alloggiavamo era davvero molto ben organizzato.
In questo caso non avevamo una piazzola, ma una tenda già montata dotata di tutti i comfort.
Vi era letto, cucina esterna, bagno privato e posto auto. Il tutto immerso nella natura.

Inoltre vi era un market, un ristorante e due piscine con bar. Era possibile prenotare e partecipare ai safari guidati.

La prima settimana in Namibia si era appena conclusa. Ricca di emozioni, incontri sensazionali e mai ci saremmo immaginati che questo sarebbe stato solo un assaggio. Se volete scoprire il resto del nostro viaggio, non perdetevi il prossimo post dedicato alla seconda settimana in Namibia!

Ioviaggiocosi.
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